mercoledì 6 febbraio 2008

About Rossa

Corpo del lavoro
Documenti e immagini (manifesti, cartoline, fotografie) introducono la nascita della cooperazione, le prime Camere del Lavoro e le organizzazioni sindacali. Le immagini raccontano la rappresentazione del corpo (fisico) del lavoratore e di alcuni simboli del periodo.

Primo maggio
Riproduzioni di manifesti del 1° Maggio, dai primi del ‘900 ad oggi; fanno da cornice ad una grande videoproiezione che ripropone le immagini di uno sciopero di lavoratori nel 1918 e ad una gigantografia che ritrae l’incedere di un corteo durante i festeggiamenti del 1° Maggio 1902 a Trieste: inequivocabile il richiamo al famoso quadro di Pelizza da Volpedo, dipinto in questi anni (1901), divenuto simbolo condiviso delle lotte e del movimento dei lavoratori.

Confederazione Generale del Lavoro
Una suggestiva installazione è dedicata al primo congresso della CGDL nell’ottobre 1906: una gigantografia ritrae i partecipanti riuniti attorno ad un grande tavolo e un tavolo reale, dotato di strumenti interattivi, costituisce il prolungamento tra il congresso e i visitatori. Una videoproiezione racconta il contesto economico e produttivo di inizio secolo e una seconda racconta dell’Italia post-unitaria con il fiorire delle organizzazioni e delle lotte dei lavoratori in tutto il paese.

La lunga ombra
Gli anni del Duce e del Fascismo sono documentati attraverso vari aspetti della comunicazione legati al lavoro (discorsi di Mussolini, visite di Mussolini nelle fabbriche, alla Fiat e agli stabilimenti Mirafiori, temi dell’autarchia e dell’esaltazione della produttività, fordismo e donne al lavoro). Non mancano immagini delle grandi parate di regime e del lavoro nell’industria dove prevale la simbologia dell’uomo forte.

Lotta clandestina
Alle “spalle” del Duce, prende corpo l’installazione dedicata alla lotta clandestina. Il visitatore si immerge una stanza a cul de sac avvolta nella penombra. Lungo le pareti si aprono fessure attraverso le quali giungono suoni e si intravedono movimenti: le immagini e le voci di quattro testimoni del periodo. Dopo la svolta totalitaria del 1925-1926, molti sindacalisti ripararono all’estero. Per esempio, rifugiato a Parigi, Bruno Buozzi dà vita alla riformista Confederazione Generale del Lavoro, mentre in Italia opera nella clandestinità la Confederazione Generale del Lavoro, guidata dalla componente comunista che cerca di infiltrarsi nelle strutture sindacali fasciste e di aprire contraddizioni nel regime.

Rinascita
Usciti dalla clandestinità i visitatori sono accolti dalle immagini della Liberazione; in un suggestivo montaggio, il video racconta la liberazione delle fabbriche e delle città (in particolare a Torino e a Milano). Un allestimento evocativo ed emozionale introduce quindi il visitatore all’interno di un grande “Comizio”, modalità caratteristica della comunicazione sindacale e politica di quegli anni. La rottura dell’unità antifascista e del sindacato fanno da spartiacque fra gli anni della lotta unitaria e antifascista e lo scontro ideologico degli anni Cinquanta. Parallelamente si affermano figure carismatiche alla guida del sindacato che riescono a concentrare attorno a sé la fiducia e l’affetto della base; emblematico è il caso di Giuseppe Di Vittorio.

Boom economico e immigrazione
Videoproiezioni diverse rappresentano i momenti di lotta degli anni Sessanta: i partecipanti agitano i cartelli di protesta, urlano slogan della contrattazione collettiva, della ritrovata unità tra CGIL, CISL e UIL (comprese le contestazioni studentesche e operaie del 1968/’69), delle lotte per la parità salariale uomo-donna, per la casa, per la riforma pensionistica e sanitaria, per la salute in fabbrica e sul territorio, per l’alfabetizzazione.

Uniti nella lotta
Una gigantesca videoproiezione, invade lo spazio e il pubblico ha l’impressione di camminare a fianco della folla di un rumoroso corteo che avanza. Sono gli anni Settanta (Nord-Sud uniti nella lotta) ed è iniziata “la strategia della tensione”, con “le stragi di Stato”, l’eversione nera e il terrorismo rosso. Il sindacato si afferma come soggetto politico importante capace di unire attorno a se studenti e lavoratori.
Un’installazione che evoca visivamente l’idea del flusso di parole e di slogan (alcune parole scorrono passando da uno schermo all’altro, come sul nastro trasportatore della linea produttiva di uno stabilimento industriale) offre la possibilità di approfondire le tematiche cruciali.

Quadrato rosso
La crisi economica, arrivata al suo apice alla fine degli anni Settanta, porta l’inflazione a livelli allarmanti. La politica economica adotta misure che intaccano le conquiste dei lavoratori e hanno pesanti ripercussioni sulle famiglie (abolizione della scala mobile, riduzione degli assegni familiari, riforma previdenziale, innalzamento dell’età pensionabile). Si manifestano divergenze nel mondo sindacale. L’Italia non dimostra sufficiente forza nel campo dell’innovazione tecnologica ed è il settembre 1980 quando 40.000 quadri impiegati della FIAT manifestano per la prima volta la propria opposizione nei confronti del sindacato operaio, che accusano di rigidità.
Negli anni Novanta continua il processo di decentralizzazione e parcellizzazione del processo produttivo con grande perdita di posti di lavoro. Bisogna “Far quadrato”, ed emblematica del periodo è la presentazione, nel 1989, del nuovo simbolo della CGIL: un quadrato rosso. L’economia impone flessibilità e mobilità, sparisce definitivamente il concetto di operaio massa e si comincia a parlare di lavoro interinale.

Quarto Stato
L’ultima installazione riprende visivamente il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo ma i protagonisti sono le immagini dei lavoratori di oggi. Una videoinstallazione volutamente aperta e interrogativa, uno sguardo sull’attualità che difficilmente può dare risposte e più facilmente suscitare domande.
Oggi lo scenario del lavoro è un mosaico complesso e mobilità e flessibilità sono sempre più sinonimo di precarietà. Aumentano i lavoratori con partita IVA, quelli con contratti a progetto, si diffonde il ricorso allo stage come forma di periodo di prova non retribuito. Il lavoratore deve essere in grado di riciclarsi in continuazione acquisendo sempre nuove e differenti competenze e il sindacato deve confrontarsi con questo mutato orizzonte per creare nuove modalità di lotta, di organizzazione e di azione che tuteli e riconquisti i diritti dei lavoratori.

martedì 5 febbraio 2008

lunedì 4 febbraio 2008

Discorso della Caverna

Zion ascoltami!
Corrisponde a verità quello che molti di voi hanno sentito dire: le macchine hanno costruito una armata e, mentre io vi parlo, si sta avvicinando alla nostra città questa armata.
Credetemi quando vi dico che abbiamo tempi molto duri e difficili davanti a noi, ma se vogliamo prepararci ad affrontarli dobbiamo prima liberarci dalle nostre paure.
Io sto qui adesso, davanti a voi, assolutamente tranquillo. Perchè?
Perchè credo fermamente in qualcosa e voi no! NO!
Mi vedete qui senza il minimo timore perchè mi ricordo che sono qui non grazie al percorso che sgorgo davanti a me, ma grazie al percorso che mi sono lasciato alle spalle.
Mi ricordo che sono 100 anni che combattiamo contro queste macchine.
Mi ricordo anche che sono 100 anni che mandano i loro eserciti a distruggerci e, dopo un secolo di guerra senza quartiere, mi ricordo la cosa più importante di tutte: CHE NOI SIAMO ANCORA QUI!!!
Stasera facciamo si che arrivi un messaggio a quella armata; stasera facciamola vibrare questa caverna; stasera facciamoli tremare questi edifici di pietra, di acciaio, di terra; che ci sentano tutti dal nucleo del pianeta fino al cielo nero.
Stasera ricordiamo loro, che capiscano una volta per tutte che questa è Zion e che noi non abbiamo PAURA!!!

sabato 2 febbraio 2008

Citarsi Addosso

JORGE LUIS BORGES
Andrew Lang diceva che siamo tutti geniali fino ai sette otto anni. Cioé, che tutti i bambini sono geniali. Ma da quando il bambino cerca di somigliare agli altri, va in cerca della mediocrità, e nella maggior parte dei casi ci riesce.

SALVATORE VECA
Mettendo in evidenza i tratti generali del nostro linguaggio, noi mettiamo in evidenza i tratti generali della realtà, per noi. [...]
Senza un ampio grado di reciprocità, noi non potremmo non solo essere in accordo con altri; non potremmo neppure essere in disaccordo con essi.

TEMPIO DI APOLLO (DELFI)
Conosci te stesso.

JORGE LUIS BORGES
Quando mi trovo in pubblico, sento lo stesso timore della prima volta, tanti anni fa.Sono un veterano del panico.

ALFRED NORTH WHITEHEAD
Il pensiero è una straordinaria modalità di eccitamento.

THOMAS STEARN ELIOT
I vecchi dovrebbero essere esploratori.

MIGUEL DE UNAMUNO
Il nostro sforzo maggiore dovrà consistere nel renderci insostituibili.

EMMANUEL LEVINAS
L'altro diventa il mio prossimo precisamente attraverso il modo in cui la sua faccia mi chiama.

ANNA MAGNANI
Non mi togliere nemmeno una ruga. Le ho pagate tutte care.

JORGE LUIS BORGES
Si può comunicare solo ciò che è condiviso dall'altro. Le parole presuppongono esperienze condivise. []
E' come un sapore o un colore; se l'altro non ha visto quel colore o non ha percepito quel sapore lle definizioni sono inutili.

RICHARD SENNETT
Un racconto non è solo un semplice susseguirsi di eventi, ma dà forma al trascorrere del tempo, indica cause, segnala conseguenze possibili.

LUDWIG WITTGNSTEIN
Si potrebbe fissare il prezzo dei pensieri. Alcuni costano molto, altri poco. E con cosa si pagano i pensieri? Io credo così: con il coraggio.

venerdì 1 febbraio 2008

Per Cominciare

JOHN DONNE
Nessun uomo è un'isola.

DAVID HUME
Una solitudine totale è forse il peggior castigo che ci si possa infliggere.
Qualsiasi piacere languisce se non è gustato in compagnia, e qualsiasi dolore diventa più crudele e intollerabile.
Qualunque sia la passione che ci muove, orgoglio, ambizione, avarizia, brama di sapere, desiderio di vendetta o concupiscenza, di tutte la simpatia è l'anima o il principio animatore; ed essa non avrebbe alcuna forza se facessimo completamente astrazione dai pensieri e dai sentimenti altrui.
Se anche tutte le forze e gli elementi della natura pattuissero di servire un solo uomo e di obbedirgli; se anche il sole sorgesse e tramontasse al suo comando; se anche il mare e i fiumi scorressero a suo piacimento, e la terra producesse spontaneamente tutto quanto gli fosse utile o gradito, egli sarebbe pur sempre un infelice finché non gli si desse almeno un’altra persona con cui poter condividere la propria felicità e di cui godere la stima e l’amicizia.

JEAN LUC NANCY
Il senso è comune, comunicante, comunicato, in comune per definizione.
Supponendo che la mia esistenza abbia un senso, esso è ciò che la fa comunicare e ciò che la comunica a qualcos'altro che non sono io.
Il senso costituisce il mio rapporto a me in quanto in rapporto ad altro.
Un essere senza altro (o senza alterità) non avrebbe senso.